Recensione: Shovel Knight

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La storia del lancio di questo gioco è sicuramente di forte impatto. Il titolo, già disponibile su steam, fu annunciato in arrivo su 3DS per il 6 novembre e per WiiU per novembre (generico). In seguito a problematiche non specificate dagli sviluppatori, l’arrivo di Shovel Knight venne rimandato. Lo scorso 6 novembre infine, durante uno dei direct di Nintendo più apprezzati dalla critica, Sean Velasco (ex direttore di WayForward Technologies) comparve a sorpresa pronto a scusarsi di tanto ritardo comunicando che il titolo sarebbe stato disponibile per il download subito dopo la presentazione di big N. Quella sera il Miiverse esplose di commenti positivi sul titolo e noi siamo qui a capire il perchè di tale successo. Vi garantiamo che le aspettative sono molto alte.

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Lo store Nintendo ha spesso accolto titoli che soddisfassero la fame di retro graming dei suoi utenti, tra Mighty Switch force di Way Forward e Lone survivor di Curve Studios abbiamo già assistito a validissimi tributi dell’era 8 bit alla quale tutt’oggi non riusciamo a rinunciare. Con Shovel Knight, Yacht Club Games ci ha regalato un vero e proprio atto d’amore verso l’epoca del NES che ha creato le basi di alcuni generi che hanno rivoluzionato la storia dei videogame.

La storia racconta di due cavalieri affiatati, Shovel Knight e Shield Kinight, che gironzolavano tra un regno e l’altro per estirpare il male da borghi e castelli medievali. Un giorno però i due caddero in un tranello che costò cara la vita a Shield Knight e Shovel Knight si chiuse in se stesso isolandosi dal mondo. Più tardi il regno tornò nel caos e venne schiacciato dall’incantatrice, una perfida maga che riuscì a schiacciare al suo potere i più potenti cavalieri esistenti. Messo da parte il rancore Shovel Knight, armato di pala, riparte all’avventura.

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L’avventura che vivrete non sarà all’acqua di rose e già dal primo boss di fine livello (che si farà una fragrante risata in stile cane di duck hunt) vi renderete conto in che razza di guaio vi siete cacciati acquistando il gioco. Una delle caratteristiche più gradite che offre Shovel Knight è che esso può essere giocato da chiunque e ciascuno di noi è libero di scegliere la difficoltà di ciascun livello. Ogni stage contiene diversi checkpoint che potranno essere utilizzati o distrutti (un po’ come è consentito fare su Runner 2 quando ci viene data la possibilità di saltare tali punti di ripristino); Vi assicuriamo che più di una volta distruggerete un checkpoint per sbaglio e ne imprecherete, a meno che non siate degli hardcore gamer 😉 Il sistema degli achievement realizzato dai ragadi di Yacht Club Game non ci lascia piccole scappatoie; se vorrete completare il gioco al 100% dovrete sudare sodo visto che alcune delle richieste consistono in affrontare l’intera avventura senza morire nemmeno una volta, distruggendo tutti i check point o addirittura finire il gioco in meno di un ora e mezza. Se credete che la difficoltà consista solo nei nemici e nel modo in cui li affronteremo sappiate che ogni volta che morirete subirete la stessa penalità di Randy di Steam World Dig: gran parte dei vostri averi saranno riversati nel punto in cui avete perso la vita e per recuperarli dovrete riuscire a ritornarci indenni. Volete altri paragoni? Potrete saltellare con la vostra pala in testa ai nemici come faceva Zio Paperone col suo pogo in Ducktales. Ancora? Potrete scoprire passaggi segreti nascosti dietro i muri distruggendoli proprio come Daniel di Unepic. Non pensiate che queste peculiarità siano palesi copie di gameplay già affrontati da giochi celebri, bensì veri e propri tributi a ciò che più ci ha già conquistato in passato. Come il migliore degli RPG, infine, Shovel Knight potrà contare anche su un inventario ben fornito di armi secondarie utilizzabili solamente grazie ad una determinata quantità di potere magico.

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La mappa di gioco a la Super Mario ci condurrà all’avventura attraverso una decina di livelli principali ed alcune sfide che ci premieranno con degli ottimi bottini da spendere al mercato. Visto il sistema di penalità imposto dal gioco che ci priverà di parte del denaro ogniqualvolta moriremo ci teniamo a darvi un consiglio: se ci tenete al vostro denaro, SPENDETELO! Tornando alla quantità di livelli, si potrebbe pensare che 10 miseri stage siano pochi per un titolo di tale portata; Io personalmente non ho mai dedicato meno di mezz’ora a ciascuno di essi e tra achievement folli, collezionabili e una nuove modalità di gioco in arrivo gratuitamente possiamo assicurarvi che dedicherete al titolo più delle classiche 10 ore richieste dalla maggior parte dei titoli indie attualmente in commercio.

Graficamente e musicalmente il titolo lascia senza parole. Fedele fino al minimo dettaglio all’epoca NES, esso ci ripropone il gusto 8bit in ogni suo aspetto. Narrazione, cutscene, menù, mappa e animazioni risultano quanto di più fedele sia mai stato realizzato fino ad oggi. Il gioco ha anche tanto di suo, c’è moltissima sperimentazione sull’utilizzo dei colori e di giochi di luce ed ombre. Persino sul fronte della difficoltà non si bada a compromessi. Il gioco non è un rage game ma il sadismo puro che si cela dietro ad ogni livello ci costringerà ad affrontare tutta l’avventura con estrema diffidenza. Non appena abbasserete la guardia posso assicurarvi che cadrete nei numerosi trabocchetti disseminati ovunque.

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Prima di concludere la recensione voglio ricordarvi le caratteristiche che differenziano la versione WiiU da quella 3DS:

 WiiU

– Supporto al diario dello scavatore: in qualsiasi momento è possibile rilasciare dei commenti sul Miiverse in modo simile a quanto visto su “Zombie U”

– Utilizzo del touch screen per la selezione rapida degli oggetti secondari

– Supporto a qualsiasi controller per WiiU: WiiU Gamepad, WiiU Pro Controller, Wii Remote, Wii Remote + Nunchuck, Wii Classic Controller e Wii Classic Controller Pro

3DS

– Supporto al 3D

– Utilizzo del touch screen per la selezione rapida degli oggetti secondari

– StreetPass Battle Arena

– Supporto ai Play Coin, che possono essere scambiati in cambio di oro

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In definitiva, Shovel Knight è un titolo da avere sicuramente. Permette a qualsiasi giocatore di fare un tuffo nel passato quando non esistevano discorsi senza senso legati al numero di frame per secondo o alla risoluzione delle immagini. Chiunque sarà in grado di arrivare in fondo all’avventura decidendo quanto impegno volerci dedicare. Con questo titolo i ragazzi di Yacht Club Games hanno dimostrato che è ancora possibile fare tanta sperimentazione anche utilizzando grafiche d’altri tempi e che la fantasia è l’unico limite di qualsiasi sviluppatore. Reduce da una campagna kickstarter di indubbio successo, il titolo ci regalerà in futuro nuove ore di gioco grazie a modalità esclusive in arrivo gratuitamente. A nostro parere si è dimostrato il capolavoro che aveva promesso di essere, e questo è sufficiente per consigliarvi di correre a comprarlo.

 

 

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La storia del lancio di questo gioco è sicuramente di forte impatto. Il titolo, già disponibile su steam, fu annunciato in arrivo su 3DS per il 6 novembre e per WiiU per novembre (generico). In seguito a problematiche non specificate dagli sviluppatori, l'arrivo di Shovel Knight venne rimandato. Lo scorso 6 novembre infine, durante uno dei direct di Nintendo più apprezzati dalla critica, Sean Velasco (ex direttore di WayForward Technologies) comparve a sorpresa pronto a scusarsi di tanto ritardo comunicando che il titolo sarebbe stato disponibile per il download subito dopo la presentazione di big N. Quella sera il Miiverse esplose di…
VOTO FINALE - 9

9

One thought on “Recensione: Shovel Knight

  • 18 Novembre 2014 alle 20:32
    Permalink

    I’m a bit tired of 8-bit graphics on current-gen!

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