Recensione: Puddle

Puddle (pozzanghera in inglese) è un titolo uscito da parecchio tempo su moltissimi dispositivi, tra i quali WiiU. Il cuore del gioco è molto semplice: è sufficiente ruotare lo schermo a destra ed a sinistra in modo che un certo tipo di liquido possa fluire da un lato all’altro dei vari livelli. Per agire sul mondo di gioco, che può compiere dei movimenti di ampiezza limitata e non ruotare su se stesso di 365° come si potrebbe pensare vedendo i vari video in rete, potremo utilizzare gli accelerometri del gamepad, l’analogico sinistro oppure i pulsanti ZL + ZR (io ho preferito questa opzione). Fino a qui si potrebbe essere portati a pensare che il gioco sia banale oppure fin troppo semplice. Una volta che supererete i primi livelli introduttivi vi accorgerete che l’avventura, contenente in tutto 49 stage, è tutt’altro che poco impegnativa,e che spesso ricadrete nella frustrazione tipica dei giochi trial & error (Another World docet). La versione WiiU, rispetto alle precedenti, può vantare la mitologica risoluzione 1080p con 60 fotogrammi al secondo, la possibilità di giocare Off-TV e classifiche online (nelle quali non conta solo la bravura ma anche quanto velocemente siete arrivati alla fine del gioco).


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I liquidi che controlleremo andranno, lungo il loro percorso attraverso ambientazioni di varia natura, a raccontare una storia. Se in un livello vi ritroverete a cercare di fuggire da una tazza di caffè per poi sgattaiolare lungo le tubature dell’edificio, successivamente potreste venire catapultati all’interno di un corpo umano per cercare di… (ok non vi sto a spiegare da dove dovrete sgattaiolare questa volta). E’ così che impersoneremo l’acqua che evaporerà al contatto con fonti di calore, diserbanti che ci aiuteranno a farci strada lungo la vegetazione, idrocarburi infiammabili che faranno saltare i nostri nervi ed altre sostanze da fare invidia al piccolo chimico. Per superare uno stage dovremo preservare una quantità minima di sostanza, tenendo presente che chi rimane indietro è perduto e che niente si crea niente si distrugge ma tutto si trasforma.

 

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Se da un lato la decisione di limitare i movimenti di oscillazione dell’universo circostante ci è sembrata utile a non creare confusione e frustrazione durante le fasi di gioco, essa si rivela estremamente fastidiosa ogni qualvolta necessitassimo di un bel movimento brusco atto a scuotere il fluido ribelle che non si decide a seguire la goccia capobranco. Qualora il nostro liquido dovesse scindersi in più parti, infatti, si rischia di perdere una di esse per il semplice fatto che se n’è appena andata fuori dalla nostra visione lasciandoci impotenti a cercare di salvare il salvabile. E se proprio non riuscite a superare un ostacolo potrete sempre piagnucolare (si, avete capito bene) per saltare il livello e passare a quello successivo.

 

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Puddle è un puzzle game onesto. Sa essere rilassante ma anche frustrante, per via di un livello di difficoltà non ben equilibrato, capace di impennarsi all’improvviso e pervaso da un trial & error inevitabile e a tratti snervante. La longevità non è delle migliori, ma il grande numero di sfide e l’impossibilità di prendere il miglior punteggio al primo tentativo aumentano di molto la rigiocabilità e la durata delle imprecazioni.  Nonostante tutto, mi sento di consigliarlo agli amanti del genere perché è proprio il suo striminzito sistema d’interazione a suggerire le soluzioni più disparate, constringendo a ingegnarsi.

 

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VOTO FINALE: 7.5/10

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