Recensione: Knytt Underground

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Recensione: Knytt Underground

Dopo essere stato pubblicato su diverse piattaforme, Knytt Underground è riuscito ad approdare anche su WiiU, pronto a regalarci un esperienza immersiva in un avventura puramente esplorativa tipica dei giochi d’altri tempi.

Il gioco è il frutto del lavoro di Nicklas Nygren (noto sulla scena indie come Nifflas), sviluppatore indipendente che in passato aveva già pubblicato numerosi titoli freeware, e che deve a questo titolo tutto il suo meritatissimo successo.

Non appena prenderemo in mano il nostro gamepad per giocare ed avvieremo il gioco ci renderemo conto che l’avventura è già iniziata; ci ritroveremo in un menù esplorabile tramite il quale sarà possibile, oltre che accedere alle impostazioni ed ai capitoli del gioco, iniziare a prendere fin da subito confidenza con i pochi comandi necessari ad affrontare l’avventura. Già qui ci si rende conto di una caratteristica particolare del gioco: i tre capitoli che compongono l’avventura sono tutti già accessibili; questo significa che essi sono affrontabili in qualsiasi ordine. Emerge, però, un aspetto confusionario del gioco: sebbene i tre livelli siano accessibili indipendentemente, questo è vero solo per quanto riguarda i primi due insieme rispetto al terzo. Essi infatti rappresentano quasi due tutorial che hanno l’obiettivo di introdurci al gameplay necessario ad affrontare la vera avventura: il terzo capitolo appunto. Esso rappresenta la vera sfida del gioco, in cui la mappa dimostra le sue mastodontiche dimensioni. Il numero di stanze supera notevolmente le 1.500, con una durata totale molto più significativa rispetto a quello che viene naturale immaginare dopo ave completato le prime sezioni di gioco.

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La storyline, interamente narrata da Nicklas Nygren (… e poi si verificò un esplosione), verrà svelata lungo il cammino tramite i numerosi dialoghi ed alcune cutscene. Vestiremo i panni di Mi, una ragazza che ha perso la memoria e che non è in grado di parlare, che si lancia nelle profondità del sottosuolo in un mondo abitato da curiose creature. Durante il nostro cammino, infatti, incontreremo tantissimi personaggi dai nomi buffi e dai comportamenti più o meno educati; alcuni chiederanno il nostro aiuto mentre altri si uniranno a noi nell’esplorazione dei sotterranei. Il nostro personaggio non potrà fare molto più che correre, rimbalzare (si, saremo in grado di trasformarci in una palla), interagire con le altre persone e arrampicarsi su ogni tipo di superficie. In determinati frangenti acquisiremo dei poteri temporanei che ci permetteranno di risolvere gli enigmi presenti sul nostro cammino, trasformandoci ad esempio in una sfera di luce o volando da una parete all’altra.

In linea di massima i puzzle sono piacevoli ma non troppo impegnativi, e si sposano bene con una curva della difficoltà medio/bassa e con un approccio al gioco molto rilassato. Il respawn è praticamente immediato, con alcune stanze che contengono più di un checkpoint. Grazie a questi espedienti l’esplorazione non è mai stressante ed il senso di abbandono all’interno del labirinto è ridotto e rende il tutto meno frustante. Questo non significa, però, che è semplice esplorare tutta la mappa; solo i più perseveranti riusciranno a scoprire tutti i segreti che essa offre (e sono veramente tanti). I numerosissimi punti di salvataggio, inoltre, rendono il gioco utilizzabile per delle partite rapide.

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Il comparto grafico e sonoro sono probabilmente gli aspetti migliori del gioco: ambientazioni cupe e vivaci si alternano costantemente mentre una grafica buia e pixellata in primo piano (personaggi e percorsi) trova una complementazione perfetta con i fondali ad altissima risoluzione ed al limite del fotorealismo. L’atmosfera regalata dal sottofondo musicale merita di essere vissuta al meglio grazie all’utilizzo di un buon paio di cuffie sulla testa capaci di isolarci dal mondo esterno, proprio come la nostra protagonista.

Per quanto riguarda l’utilizzo del GamePad, esso è utilizzabile per l’off-tv e per avere sempre sotto controllo l’inventario e l’utilissima mappa, senza della quale saremmo probabilmente perduti. Sarebbe stato carino utilizzare lo schermo touch per qualche trasformazione esclusiva ma, vista la natura semplicistica del gioco probabilmente non avrebbe aggiunto niente di indispensabile.

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In conclusione, Knytt Underground è un’esperienza che difficilmente vi pentirete di aver vissuto. Sarà piacevole vagare per l’immenso scenario cullati dalla rilassante musica d’atmosfera durante l’esplorazione di un mondo incantato dove fatine, magie e trasformazioni sono all’ordine del giorno.

[spoiler title=”Mappa del terzo capitolo”]

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Recensione: Knytt Underground Dopo essere stato pubblicato su diverse piattaforme, Knytt Underground è riuscito ad approdare anche su WiiU, pronto a regalarci un esperienza immersiva in un avventura puramente esplorativa tipica dei giochi d'altri tempi. Il gioco è il frutto del lavoro di Nicklas Nygren (noto sulla scena indie come Nifflas), sviluppatore indipendente che in passato aveva già pubblicato numerosi titoli freeware, e che deve a questo titolo tutto il suo meritatissimo successo. Non appena prenderemo in mano il nostro gamepad per giocare ed avvieremo il gioco ci renderemo conto che l'avventura è già iniziata; ci ritroveremo in un menù esplorabile…
VOTO FINALE - 7.5

7.5

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